Digitalizzazione PA: come funziona la transizione al digitale nella Pubblica Amministrazione

La trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni ha subito una decisa accelerazione a seguito della pandemia di Covid-19 e del lockdown. Nonostante le difficoltà strutturali e quelle legate alle competenze IT dei dipendenti, il processo di digitalizzazione PA prosegue, sebbene ci sia ancora molta strada da fare per essere al passo con altri Paesi europei. Infatti, come leggiamo nel DESI 2021, l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società che misura su una scala da 0 a 100, lo stato di avanzamento dell’Unione europea e dei suoi Stati membri rispetto alle principali aree tematiche della politica digitale, l’Italia occupa soltanto il 20º posto (su 27).

Vediamo allora in cosa consiste la transizione al digitale, quali norme la regolano e quali sono i suoi vantaggi.

Tecnologie ICT a supporto dell’amministrazione pubblica

Non è un mistero che la Pubblica Amministrazione italiana sia caratterizzata da tempi lunghi e procedure complesse, che rendono necessario un cambiamento. La progressiva integrazione delle tecnologie digitali nella macchina burocratica può quindi rappresentare una vera e propria svolta, che semplifica tutti i processi a beneficio dei cittadini e dell’intero sistema.

E-government e amministrazione pubblica digitale

La digitalizzazione della PA ha come obiettivo rendere più veloce la fruizione dei servizi, contribuendo ad aumentarne anche la qualità, ed è una tappa necessaria per rispondere ai cambiamenti e alle nuove esigenze della società, nel rispetto delle linee guida dettate dall’Unione Europea. Queste indicazioni prevedono anche l’archiviazione e l’elaborazione dei dati tramite server, con la possibilità di accedere digitalmente e maggiori garanzie per la sicurezza.

Il termine e-government indica l’uso delle tecnologie ICT (Information communication technology) nei processi amministrativi, che si affianca alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione per raggiungere gli stessi scopi, compresa la riduzione dei costi.

Le normative sulla digitalizzazione PA

La transizione digitale nella PA è cominciata con la definizione delle linee guida della Commissione Europea nel 2010 e la stesura di un’Agenda digitale, un documento che contiene indicazioni sugli obiettivi di ogni Paese. L’Italia ha iniziato a sviluppare un piano in linea con quanto previsto dall’UE, che è stato applicato a partire dal 2017. È questo, infatti, l’anno in cui ha preso avvio realmente il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

Le norme a riguardo, in realtà, risalgono già al 2005, anno in cui è stato istituito il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), un testo unico che riunisce e organizza i provvedimenti riguardanti l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione e i rapporti con i cittadini e le imprese. Si tratta del decreto legislativo 7/03/2005, n. 82, modificato e integrato prima con il decreto legislativo 22/08/2016 n. 179 e poi con il decreto legislativo 13/12/2017 n. 217 per promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

Trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione: quali sono i vantaggi?

Introdurre le tecnologie ICT nella Pubblica Amministrazione è un processo che avrà una serie di ripercussioni positive sui rapporti tra cittadino e uffici pubblici, su chi lavora in questo settore, e servirà a rendere il nostro Paese più competitivo. Alcuni vantaggi che possiamo facilmente intuire, infatti, sono i seguenti:

  • accesso ai servizi più rapido e sicuro;
  • dipendenti più produttivi;
  • spazi d’archivio ottimizzati;
  • riduzione progressiva dell’uso della carta, a beneficio del pianeta;
  • risoluzione dei problemi di documenti duplicati.

I primi interventi di digitalizzazione: carta d’identità elettronica e SPID

Finora abbiamo accennato alle prospettive e alla legislazione sull’informatizzazione della PA, ma cosa comporta, nel concreto, questo cambiamento? Per entrare più nel dettaglio, pensiamo a due importanti interventi, ovvero l’introduzione della carta d’identità digitale, che dal 2016 sostituisce progressivamente quella cartacea, e dello SPID.

La carta d’identità elettronica (CIE) possiede un microchip contactless con le informazioni personali (dati, foto, impronte digitali), quelle per autenticarsi in rete nei servizi di pubbliche amministrazioni e imprese, e per usufruire di altri servizi sia in Italia che in Europa. Foto e dati sono stampati a laser e protetti con tecniche anticontraffazione.

Lo SPID (Sistema pubblico di identità digitale) è stato definito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 285 del 9/12/2014 (conosciuto anche come “Decreto SPID”). Si tratta di uno strumento che crea un’identità digitale della persona fisica e permette di accedere ai servizi e alle iniziative online con un unico sistema di credenziali.

Il MePA: cos’è e come funziona il Mercato elettronico delle PA

La digitalizzazione della PA prevede anche una forte integrazione con le imprese. A questo proposito, è stato sviluppato il MePA, Mercato elettronico della pubblica amministrazione, ovvero un mercato digitale in cui si incontrano la domanda della PA e l’offerta delle imprese. Il MePA è quindi una piattaforma su cui i fornitori abilitati mettono a disposizione i propri beni e servizi, che le PA possono acquistare. I contratti si stipulano on-line, attraverso la firma digitale.

A gestire gli scambi è Consip, una società del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che pubblica i bandi relativi alle forniture. Per diventare fornitori, le aziende devono rispettare i requisiti previsti e abilitarsi, poi possono procedere a caricare le offerte nel catalogo. Le PA possono consultarlo ed effettuare un acquisto, in tre modi diversi:

  • ordine diretto (ODA);
  • richieste di offerta (RdO), se vogliono trattare prezzi e condizioni di fornitura migliori;
  • trattative dirette (TD).

Gruppo Galagant per la Pubblica Amministrazione

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione rappresenta una grande opportunità, per il nostro Paese, anche per quanto riguarda i rapporti tra pubblico e privato. Come abbiamo visto, infatti, l’introduzione del MePA va proprio in questa direzione: uno strumento di dialogo tra imprese e PA, veloce ed efficiente.

Anche Gruppo Galagant è presente sul MePa con forniture informatiche rivolte alle Pubbliche Amministrazioni. La nostra offerta comprende migliaia di prodotti in pronta consegna e la possibilità di avere un team dedicato per rispondere a ogni esigenza. Ci occupiamo della vendita di hardware, di servizi personalizzati che vanno dal noleggio operativo fino alla configurazione di sistemi di rete e a soluzioni di in house server e on-premises, in cloud o in configurazione ibrida.

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